Ultima modifica: 30 Marzo 2021

Concorso di idee “La Shoah e l’infanzia negata” – Prima edizione. Proclamazione e premiazione dei vincitori.

Si è concluso lunedì 29 marzo, con la proclamazione e la premiazione dei vincitori, il concorso di idee “La Shoah e l’infanzia negata” – Prima edizione.

Il concorso, promosso dalla Commissione cittadinanza attiva e legalità, è stato bandito dall’IISS Mattarella -Dolci in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria e ha previsto la realizzazione di un’opera letteraria o di un prodotto multimediale.

Il concorso, il cui fine è quello di stimolare l’approfondimento e la riflessione su uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità, nasce dall’idea che a scuola è possibile cambiare la mentalità dei cittadini di domani, favorendo valori come il rispetto, la tolleranza, il ricordo.

Durante l’assemblea di istituto, la Dirigente scolastica prof.ssa Caterina Agueci ha annunciato i nomi dei vincitori, leggendo le motivazioni che hanno spinto la commissione esaminatrice alla scelta dei primi tre classificati di ogni sezione. Successivamente, gli studenti sono stati accolti in presidenza per ricevere l’attestato di partecipazione e il premio, consistente in buoni libri.

Per la sezione A, opere letterarie, i vincitori sono: Vito Badamo, classe 3 O (primo classificato); Catalina Pal, classe 3 I (secondo classificato); Alessio Saracino, classe 1 I (terzo classificato). Per la sezione B, prodotti multimediali, i vincitori sono: Antonio Di Martino, classe 3 A (primo classificato); Pietro Ganci, classe 3 O (secondo classificato); Estella Vivona, classe 5 E (terzo classificato).

Le opere vincitrici sono state scelte per il forte impatto emotivo e per la tematica veicolata: l’impossibilità di dimenticare le tragiche vicende che hanno segnato indelebilmente le vite dei deportati, soprattutto dei più piccoli.

Oggi, vedendo l’entusiasmo negli occhi dei nostri studenti, siamo più che mai convinti che l’intervento educativo è il più potente strumento per cambiare il mondo e per produrre una società più giusta, che non cada negli stessi errori del passato.